Nella sua “Enciclopedia della Wicca e della Stregoneria” (titolo originale: “Encyclopedia of Wicca & Witchcraft“) Raven Grimassi ha dedicato una voce alle pietre forate per spiegare perché queste pietre abbiano un rapporto con la stregoneria e, curiosamente, ha indicato che fanno parte della tradizione italiana.
Nell’antica stregoneria italiana, secondo Grimassi, esse sarebbero associate alle fate e chiamate “pietre sacre”, “holy stones”: avrebbero il potere di obbligare le fate a svolgere un certo compito per un periodo di tempo.
A livello più generale, semplicemente l’autrice definisce una “Hag stone” come “una pietra con un buco attraverso di essa, ritenuta capace di respingere gli spiriti dei morti“.
Secondo quanto ritenuto dal folklore europeo, esse terrebbero lontane le streghe malvagie, impedendo loro di rapire cavalli e bambini. Inoltre sarebbero il talismano preferito dalle guaritrici e dagli stregoni contro il malocchio.
Sono considerate “porte”, o “chiavi per delle porte”, che fanno accedere al regno delle fate.
(il presente articolo traduce alcuni passaggi presenti nella parte di testo liberamente consultabile su Google Books qui)
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