Nel Comune di Stazzema, visibile dalla Versilia e dalla Garfagnana, svetta il Monte Forato o Pania Forata, una vetta che appartiene alla catena delle Alpi Apuane.
La particolarità di questo monte, come suggerisce anche il nome, è che in mezzo alle due punte che lo caratterizzano è visibile un arco di roccia – con spessore minimo di 8 metri – che appare come un vero e proprio foro nella montagna, largo 32 metri e alto 26 metri.
La sua grandezza permette di osservare il “buco” nel monte da grandi distanze: la fantasia popolare è sempre stata stuzzicata da questa affascinante creazione della natura, e così numerose sono le leggende nate per spiegare il perché il monte sia forato.
Per quanto riguarda le informazioni sul Monte Forato ho deciso di linkarvi direttamente questa pagina di escursioni che è stata molto utile anche a me quando sono andata a Fornovolasco, dove ho fatto le foto presenti in questa pagina.
Sulle leggende, invece… voglio raccontarvi una tradizione locale e la leggenda che narra come il monte finì per essere forato.
Tra Garfagnana (Toscana) e Frassinoro (Emilia Romagna) sorge il Santuario di San Pellegrino in Alpe: secondo un’antichissima tradizione, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, chi si reca qui in pellegrinaggio in segno di penitenza deve portare con sé un sasso fino al punto chiamato “Giro del Diavolo”, perché lì San Pellegrino schiaffeggiò il diavolo… Ma questa usanza segue anche delle vere e proprie regole, perché la grandezza della pietra dipende dalla grandezza del peccato (più grave è il peccato più grossa dovrà essere la pietra), dall’età e dalla forza della persona. La fatica dei pellegrini ha fatto sì che in questo luogo migliaia di sassi rappresentino ancora il sacrificio di chi ha cercato il perdono portando qui la propria pietra, peraltro senza mai girarsi, perché altrimenti il pellegrinaggio sarebbe vano e si rischierebbe anche di ricevere un ceffone dal santo.
La leggenda, legata a doppio filo a questa tradizione, narra che su queste montagne San Pellegrino avesse trovato il luogo dove pregare e fare penitenza.
Il diavolo cercava spesso di farlo cadere in tentazione, ma il sant’uomo era di animo puro, così il diavolo pensò bene di andare di persona a sistemarlo.
Quando arrivò, San Pellegrino stava pregando così intensamente che il diavolo non ebbe pazienza e così gli rifilò un bel ceffone. “Finalmente, ora per un po’ la smetterà di pregare!” disse tra sé il diavolo, ma ecco che San Pellegrino si rialzò e a sua volta gli tirò un bello schiaffo!
Il diavolo, preso alla sprovvista e soprattutto colpito da un ceffone davvero potente, fu addirittura rimbalzato per aria, attraversò tutta la valle e infine si scontrò con la montagna, passando dall’altra parte e lasciando un grandissimo foro.
Ecco perché nel monte tra Versilia e Garfagnana c’è ancora il foro nel monte, quando il diavolo fu scaraventato fino a Viareggio.
Si dice che di diavoli, da queste parti, non ne siano più passati!
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