Sir Arthur Conan Doyle conosceva le pietre forate?
Si tratta di una questione interessante, perché in effetti l’inventore del detective razionale Sherlock Holmes, autore di tanti racconti sulle sue investigazioni e portavoce letterario del positivismo, nel suo saggio “Il ritorno delle fate” incappa nell’argomento delle Pietre delle Fate.
Il rapporto tra Conan Doyle e il piccolo popolo è emblematico: suo padre Charles Altamont Doyle e suo zio Richard Doyle erano due illustratori vittoriani di fate, quindi egli conosceva bene il soggetto.
Inoltre fu proprio Arthur Conan Doyle a occuparsi, per scrivere un articolo per la rivista “Strand Magazine”, dello strano caso di Elsie Wright e Frances Griffith, le due giovani cugine divenute celebri nel 1917 per le loro straordinarie fotografie delle “fate di Cottingley”, con un reportage su cui l’autore basò proprio il libro “Il ritorno delle Fate”.
Nel libro, a proposito di pietre, Conan Doyle scrive di un caso avvenuto nel West Sussex e per il quale spiega lui stesso di essere riuscito a risalire alla signora protagonista dell’accaduto, così da aver potuto raccogliere direttamente la testimonianza.
Ecco cosa scrive il creatore di Sherlock Holmes:
Costei desiderava avere un giardino alla giapponese e, per realizzarlo, prelevò da un campo contiguo alcuni grossi ciottoli, da sempre noti a tutti come pietre delle fate, servendosene poi per costruire un angolo di rocce artificiali. Ebbene, questa signora, in una sera d’estate, scorse una minuscola donna tutta grigia seduta su uno dei ciottoli. La piccola creatura scivolo via non appena si accorse di essere stata avvistata, ma riapparve parecchie volte sulle pietre. Qualche tempo dopo, gli abitanti del villaggio chiesero a questa signora se non fosse possibile rimettere le pietre nel campo, al loro posto, “perché”, spiegarono, “sono le pietre delle fate e, se vengono rimosse, molte sventure si riverseranno sul villaggio”. Così le pietre vennero riportate dov’erano prima.
Conan Doyle non specifica se si tratta di pietre forate o meno (la versione originale in inglese della definizione di Pietre delle Fate è “pixie stones”), ma il nome che usa è tipico di queste pietre e le lega all’apparizione di una fata.
Inoltre l’episodio è curioso anche da un altro punto di vista: la rimozione delle pietre provoca lo scontento delle fate, che fanno abbattere molte sciagure sul villaggio. Si tratta di una reazione da parte di queste creature che non è testimoniata altrove nella letteratura sulle pietre forate.